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Noemi e gli altri

Giornata Internazionale sulla violenza contro le donne  -  Galatina

 

Una giornata per dire basta alla violenza sulle donne,  provando a coinvolgere famiglie e ragazzi della scuola media:  l’evento del 24 novembre che come associazione Egerthe  abbiamo fortemente voluto a Galatina,  è  nato dall’interesse  che da tanto tempo ormai ci muove  riguardo al tema della valorizzazione della donna in ogni ambito della realtà  che ci circonda e che speriamo diventerà sempre più concreto e consapevole nel tempo.

Nella realizzazione della serata ci hanno aiutato le ragazze del Servizio Civile Nazionale  – che hanno realizzato delle sagome di donna da porre lungo tutto il tragitto che dal portone di ingresso della biblioteca si snoda fino alla sala del museo dove si è  tenuto il convegno attraverso tutto il chiostro dei domenicani  – e i ragazzi della scuola media “III Polo” di Noha che non solo hanno accolto gli ospiti ma hanno realizzato una performance in musica e danza sul tema:  aiuti e collaborazioni importanti per noi,  perché  il loro entusiasmo ci  mostra quanto trasversale debba essere a tutte le generazioni ed età l’impegno a cambiare lo stato di cose attuale.

Grazie all’aiuto della prof.ssa Mancarella dell’Università del Salento e alla sua esperienza come giudice onorario per i minori presso il Tribunale di Lecce,   abbiamo cercato di  approfondire la coscienza delle dinamiche psicologiche e sociologiche che determinano il verificarsi della violenza contro le donne:  violenza come fondamento del comportamento interpersonale,  violenza come strumento del riconoscimento di sé (identità) ma anche e soprattutto,  violenza come elemento fondante delle relazioni affettive e familiari.  Molto coinvolgente  anche l’intervento di Orazio Leggiero,  sociologo e responsabile del gruppo “Uomini in gioco” nato a Bari all’interno dell’esperienza della rete nazionale di “Maschile plurale,costituita da  gruppi di uomini che ormai da anni  si interrogano sul patriarcato partendo dalla propria esperienza personale concreta secondo cui una società maschilista “fa male” anche agli uomini.

La nostra serata dedicata alle donne si è  conclusa con un momento in piazza,  ai piedi del grande monumento ai Caduti della prima guerra mondiale:  in un clima di silenzio e raccoglimento,ognuno di noi ha intrecciato  le foto di donne e ragazze salentine uccise negli ultimi anni legandole con un unico nastro alla ringhiera che circonda il monumento:nastro rosso,a ricordo del sangue versato ma anche a significare la passione con cui in futuro dovremo continuare a perseguire l’impegno ad un cambiamento vero e reale nelle nostre vite di uomini e donne.

 G.C. –Egerthe Galatina

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